La città ebbe una felice ubicazione, posta com’era lungo un importante asse viario. Questo la rese presto un abitato fiorente, al centro dei traffici tra le colonie magnogreche della costa e le popolazioni indigene dell’interno. L’ampia necropoli risalente al VI secolo a.C. ha restituito, infatti, decine di tombe con ricchi corredi funerari, in parte di matrice ellenica. Il Castello di Conversano sorge sul punto più alto della collina su cui sorge la città, in una posizione in grado di dominare l’intero territorio circostante fino al mare, e delimita l’antico largo della Corte, un’ampia piazza dalla forma irregolare da sempre fulcro della vita cittadina. Del castello, che si presenta oggi come una cittadella in pietra costituita da edifici appartenenti a diverse epoche e gusti architettonici, si può apprezzare ora l’aspetto inespugnabile, ora la raffinatezza degli ambienti signorili più tardi. Esso è stato residenza dei conti di Conversano per quasi sette secoli, sin da epoca normanna. Tuttavia la sua storia è ben più antica: probabilmente già al tempo della guerra greco-gotica (VI secolo d.C.) sullo stesso luogo sorgeva un edificio di difesa che inglobava un tratto delle mura megalitiche dell’antica città di Norba. Attualmente il castello è solo parzialmente acquisito al patrimonio comunale, mentre alcune ali – inclusa la camera nuziale decorata con le scene dell’Antico Testamento di Paolo Finoglio – sono tuttora proprietà private. Nell’area pubblica dell’edificio ha oggi sede la Pinacoteca civica che espone le grandi tele del ciclo della Gerusalemme Liberata sempre opera del Finoglio.